Boni Stefano

Stefano Boni è nato a Roma nel 1970 e risiede ormai da decenni nella campagna senese dove coniuga il lavoro intellettuale con piccole attività di auto-produzione. Si è formato sul campo come antropologo in Ghana e più recentemente in Venezuela. Insegna da vent’anni all’università di Modena; fin dall’inizio della docenza accademica ha cercato di fare il possibile affinché le sue riflessioni potessero avere un’utilità per promuovere uguaglianza e libertà, muovendosi tra scienze umane e divulgazione. In questi ultimi decenni, accanto a scritti più accademici e tecnici, ha cercato di innescare riflessioni collettive con un taglio libertario. I suoi scritti si sono concentrati sui movimenti sociali (Vivere senza padroni: Antropologia della sovversione quotidiana, 2006), sui pericoli e sulle conseguenze della ipertecnologia (Homo comfort. Il superamento tecnologico della fatica e le sue conseguenze, 2014), sul potere come prassi culturale socialmente incorporata (Culture e poteri: un approccio antropologico, 2011) e sullo Stato contemporaneo nelle sue diverse forme, anche quando si auto-proclama socialista (Il poder popular nel Venezuela socialista del secolo XXI: politici, mediatori, assemblee e cittadini, 2017). Ha una particolare passione per le assemblee e per le forme di organizzazione orizzontale (Orizzontale/ Verticale. Le figure del potere, 2021).

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