Alan Lomax: BLUES NELLA NOTTE DEL MISSISSIPPI. Pagine 116

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Descrizione

Questa storia nasce sullo sfondo del Delta del Mississippi e prende vita da una registrazione fatta dal musicologo e antropologo Alan Lomax nel 1948. I nomi dei protagonisti – Sonny Boy Williamson I, Big Bill Broonzy. e Memphis Slim, tre bluesmen attivi dagli anni ’30 – furono mantenuti segreti fino al 1990, quando erano ormai defunti: prima avrebbero rischiato per sé e i propri famigliari ritorsioni o la vita per quello che avevano detto.
In mezzo ai lavoratori dell’argine, ritmata dal lavoro nei campi di cotone, dalle fughe verso gli stati del nord degli Stati uniti o il Canada, dai ritrovi nelle chiese e nelle bettole, la musica che suonano, esprime un codice: il vecchio ma sempre vivo codice degli schiavi; fatto di sottintesi, di doppi sensi, di non detto, estraneo al padrone bianco dove, attraverso l’umorismo, l’ironia e la satira, si comincia a ribaltare la propria condizione di oppressione e sfruttamento.
Non rimane che amare questo blues che si attacca alla pelle, non rimane che maledire il destino, rinnegare Dio, appagarsi di piaceri fugaci e bottiglie vuote, celebrare la vita fin tanto che c’è, sghignazzare davanti alla morte. Il blues – come scrive Manu Baudez – non è fondamentalmente pessimista! La sua sofferenza, la sua melanconia, trasformate da una sensualità irresistibile, portano a un’affermazione trionfante della vita e dell’amore, del piacere sessuale, del movimento, della speranza. Il blues era una barriera, un baluardo contro un mondo ostile da sempre.

 

Autore

Lomax Alan

Alan Lomax (1915-2002), texano di origine, con il padre John, precursore degli studi “folklorici”, ha raccolto sul campo le canzoni popolari, soprattutto degli afroamericani del Sud, ma anche degli Stati Uniti e dei Caraibi lasciando un archivio ricco di testimonianze uniche. Negli anni '50 ha raccolto canti tradizionali in Inghilterra, nelle Bahamas, in Italia e in altri luoghi in Europa, grazie anche all’iscrizione nella lista nera del maccartismo che gli impediva di svolgere la sua attività negli Stati Uniti. Inventò il genere della biografia orale con il libro The Fortunes of Jelly Roll Morton, New Orleans Creole and “Inventor of Jazz”, 1950 (Quodlibet, 2019). È stato anche autore di programmi radiofonici e ha prodotto innumerevoli dischi, Nel 1993 ha pubblicato la sua autobiografia The Land Where the Blues Began (Il Saggiatore, 2005).

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