Descrizione
Non si tratta di uno slogan propagandistico e neppure di una genetica fumisteria ideologica per mettere a posto le tormentate coscienze dei cosiddetti liberi cittadini e calmare le angosce dei cittadini detenuti. È, invece, un’esigenza profonda e radicale dal punto di vista teorico e pratico assolutamente contemporanea alla nostra epoca e radicalmente critica verso di essa. Affinché possa materializzarsi come forza pratica è preliminarmente necessario che vi sia consapevolezza, che si formi e si diffonda quella che potremmo definire una “cultura abolizionista”, che ci si convinca che si può vivere senza carceri. In questo pamphlet, vengono raccolti due testi: uno prodotto nel 1985 dal Movimento abolizionista di Francia e presentato al Congresso internazionale abolizionista ad Amsterdam nel giugno di quell’anno; ed uno scritto nel luglio 1990 da Riccardo d’Este, “esperto” involontario di carceri, che ha conosciuto e conosce nelle sue varie forme, dall’angolo visuale della detenzione.