GIUSEPPE AIELLO: IL MISTERO (SOLUBILE) DELLO ZUCCHERO ASSASSINO. Pagine 160

11.00

Descrizione

Alcune più o meno ragionevoli motivazioni per estromettere il saccarosio e diverse altre schifezze dalla vostra alimentazione.

Fino a pochi secoli fa lo zucchero veniva usato dai nobili europei come una rara spezia da usare quale ostentazione di ricchezza. Come ha fatto a diventare un componente fondamentale della dieta di un’intera società? Perché è così difficile capire qualcosa degli effetti che ha sul nostro organismo? Perché le opinioni degli “esperti” sono diverse – qualcuno sostiene che sia un alimento sano e indispensabile, e altri che vada considerato come un veleno? È vero che i consumatori di dolci sono soggetti a rischio per molte malattie o si tratta soltanto di ingiustificato allarmismo? Cosa dice in proposito la ricerca scientifica? Perché è opinione diffusa che donne e bambini abbiano una spiccata preferenza per il gusto dolce? È naturale mangiare zucchero? E cosa vuol dire naturale ?
Sono molti i misteri che circondano il saccarosio e il tentativo di svelarli richiede una lettura della storia della nostra civiltà, del potere, dell’economia e della cultura, dell’evoluzione degli ominidi, dei cibi che l’hanno accompagnata e molto altro. Questo libro cerca di essere uno strumento utile per districarsi nel labirinto di un apparato informativo addomesticato che ha interesse a far sì che i lati oscuri dell’alimentazione restino tali il più a lungo possibile.

Autore

Aiello, Giuseppe

Giuseppe Aiello è nato a Ischia nel 1964 e vive a Napoli. Dotato di una spiccata vocazione per la carriera di libero pensatore gli hanno presto spiegato che questa richiede genitori abbienti o almeno di aver ereditato un paio di appartamenti da affittare a studentesse fuori sede o a extracomunitari. Provenendo viceversa da famiglia scolarizzata e generosa – ma rigorosamente proletaria – ha dovuto organizzarsi diversamente. Dopo la laurea in scienze geologiche, ha svolto diverse attività (e nessuna professione) tra le quali quelle di guida museale, musicista di strada, professore universitario (calma, solo effimeri contratti), costruttore di tammorre, insegnante di taiji quan, venditore di libri e, soprattutto, micropaleontologo. È infatti coautore di una quarantina di pubblicazioni scientifiche su quisquilie di nessun interesse per chi non sia uno specialista. Per il resto scrive poco (tra l’altro: La comprensibile esistenza di una musica inaccettabile, 1997 e Non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono neomelodici, 2013, sulla nuova musica napoletana; Malatesta e il satiro, 2004, una breve analisi di un versante poco considerato del pensiero di Errico Malatesta; Urupia – A casa di persone che non erano in cerca dell’isola felice e infatti non l’hanno trovata, 2012) e con esasperante lentezza si prende cura di qualche libro (Tomasz Parczewski – Kronštadt nella Rivoluzione russa, del 1935; Errico Malatesta e Francesco Saverio Merlino – Anarchismo e democrazia, del 1897). Se vi serve qualcosa, soprattutto i lavori di micropaleontologia senza i quali la vostra vita non può essere davvero felice, scrivetegli (g_aiello@hotmail.it) e avrete risposta.