Il progetto editoriale critica radicale
Oltre una decina di anni fa, nella redazione di Nautilus, si riunirono una decina di persone per discutere di un progetto di riedizione dei materiali di quei gruppi rivoluzionari che negli anni ’70 si rifacevano a quella che nel tempo è stata chiamata la critica radicale. Nacque così il Progetto Critica Radicale. Il primo compito che ci si dette fu quello di raccogliere il materiale riguardante le esperienze di Ludd, Organizzazione Consiliare, Comontismo, Puzz, Insurrezione e Azione Rivoluzionaria.
Documenti, volantini, corrispondenza, lettere interne cominciarono a formare un archivio digitale. Si pensava all’epoca di pervenire alla pubblicazione cartacea del’opera omnia o, perlomeno, della totalità di quanto reperibile. Non ci si era resi conto della mole di documentazione che sarebbe emersa e che avrebbe finito per creare uno strumento ben poco maneggevole, che avrebbe messo alla pari testi e tesi di ben diversa importanza storica e critica.
Si decise così di pubblicare il materiale in rete e nel contempo di lavorare all’edizione cartacea di una parte di esso. Il sito che lo ospitava – Nel Vento – è diventato negli anni il punto di riferimento per quanti volevano conoscere quest’area di Movimento. Il progetto, con la pubblicazione de
Ora che è stato pubblicato il primo volume di quel materiale: Critica Radicale in Italia: Ludd 1967-1970 è stato creato il sito www.criticaradicale.nautilus-autoproduzioni.org (raggiungibile direttamente cliccando sull’ultima voce del menù di questo sito) dove verranno raccolti in formato digitale, e debitamente annotati, tutti i documenti reperiti.
Sarà possibile altresì: segnalare ulteriori testi non ancora rinvenuti ma che si continua a ricercare; raccogliere i documenti successivi esistenti oggi o che verranno scritti nel futuro sull’argomento; commentare in un forum apposito i testi pubblicati. Con questi strumenti, si spera che la presente opera non si converta in una pietra tombale per una vicenda che gli anni trascorsi inevitabilmente consegnano alla rarefazione della storia, ma piuttosto in uno strumento di riflessione attuale e contemporanea.