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Torino, mostra dei collage di Luigi Assandri, l’anarchico con il ciclostile

Venerdì 9 giugno dalle ore 18
Inaugurazione della mostra dei COLLAGE di Luigi Assandri, l’anarchico con il ciclostile.
Galleria Moitre
via Santa Giulia 37 – Torino

Si potrà visitare fino al 21 luglio tutti i mercoledì, giovedì e venerdì h. 16-19

Venerdì 23 giugno h. 18
presentazione con l’autore Tobia Imperato di: Io di fronte alla legge sono asociale. Luigi Assandri, l’anarchia con il ciclostile

Di famiglia contadina, originaria dell’Alta Langa, Luigi Assandri nasce a Bistagno nell’alessandrino il 12 luglio del 1915. Poco si sa della sua infanzia. Unico fatto degno di nota è la sua passione per lo sport della pallapugno, di cui è uno strenuo giocatore.
Per metà della sua vita è un operaio fonditore. Trentaduenne, nel 1947 entra alle Ferriere Fiat, nel reparto laminatoi, per uscirne nei primi anni Settanta. La sua attività politica, improntata all’anarcosindacalismo, si svolge in un ambiente politicamente ostile, dove le idee libertarie dell’organizzazione autonoma dei lavoratori e dell’azione diretta cozzano con le burocrazie operaie di fabbrica. è una lotta impari, dura, tenace.
In quegli anni Assandri incomincia ad avere a che fare con il ciclostile. Dal 1962 al 1969 redige e stampa Anarchismo, un bollettino in 500 copie e pubblicato otto o nove volte l’anno, diffuso a Torino e spedito in tutta Italia. In quest’attività non è solo: con lui c’è la sua compagna di vita Adele Gaviglio, ex mondina e all’epoca inserviente d’albergo. La redazione, la stamperia, il magazzino della carta, l’archivio sono in una stanza della loro casa. Un’attività impegnativa e costante visto che il lavoro di Adele e Luigi assorbe buona parte della giornata, non hanno l’automobile e il telefono si usa – per ovvi motivi – poco. Poi la pensione.

Dalla fabbrica il suo campo d’azione si sposta nelle strade, tra i giovani. Incomincia a pubblicare in centinaia di copie opuscoli e libri, e a diffonderli nelle vie adiacenti l’Università. Soprattutto chi faceva parte di qualche gruppo del movimento extraparlamentare cittadino degli anni ’70 lo ricorda come l’anarchico che editava strani libretti dalle copertine illustrate, che proponeva a chiunque avesse voglia di interloquire con lui.
Chi guarda quegli opuscoli intuisce immediatamente che non c’è nessun approccio intellettualistico in quelle pagine, né tanto meno in chi gliele propone. Ha di fronte un ex operaio, con mani dure come sassi, che non ha alcun timore della discussione, anzi la cerca, e le sue pubblicazioni sono solo un mezzo per arrivarci.
Tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, con la diffusione delle fotocopie a prezzi e qualità abbordabili, l’attenzione di Luigi Assandri si rivolge ai manifesti e produce decine di composizioni con la tecnica del collage che rappresentano l’espressione più creativa della sua attività editoriale.
Porta avanti questa attività, stampando una mole considerevole di materiali, fino a metà degli anni Novanta, cioè fino alla morte della sua compagna.
Negli ultimi anni si ritirerà dalla militanza attiva, dedicandosi alla rinata passione giovanile per il ballo. Muore a Torino, all’età di 93 anni, il 22 novembre 2008.

I collage in mostra fanno parte di una serie più vasta che Nautilus conserva e che ha voluto far conoscere realizzando il catalogo che accompagna questa mostra: Luigi Assandri, l’anarchico con il ciclostile: collage a cura di Chiara Maraghini Garrone e Tobia Imperato (Torino, 2023) e il testo di Tobia Imperato Io di fronte alla legge sono asociale. Luigi Assandri – L’anarchia con il ciclostile (Torino, 2020).

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