Ciascuno al suo posto, un posto per ciascuno. Qui l’angolo dei bambini, là la pista ciclabile. Qui il prato rasato, là un quadrato di erbe selvatiche. Qui l’angolo “Lavoro”, là lo spazio “Relax”. Questa perfezione calcolata al millimetro, disumana, dà la sensazione di attraversare un villaggio Potëmkin, ma realmente abitato da abitanti Potëmkin.
Per quanto smart vogliano considerarsi, gli Smartiani sono degli assistiti. Assistiti tramite computer. Assistiti dal proletariato asiatico. Assistiti dai sociologi del comportamento. Assistiti dagli ingegneri e dai cyber-poliziotti. Sono uomini-macchina che vivono in una città-macchina all’interno di un mondo-macchina, ma sognano se stessi come liberi pensatori. Non sentono la rete di contenzione che li stringe ogni istante di più.