Questo libro tratta di “droga”, del Drago, in maniera abbastanza inusuale, almeno secondo i modelli diffusi. Vuol essere essenzialmente una tessera nel mosaico unitario della critica allo spettacolare integrato. In questo caso, scegliendo il “fenomeno droga” come osservatorio privilegiato.Vi sono state molte esitazioni nel redigerlo sotto questa forma che è, volutamente, sufficientemente teorica ma anche frammentaria, sufficientemente analitica ma anche “di battaglia”, sufficientemente polemica ma anche descrittiva, talora narrativa o poetica.In realtà, c’era chi stava pensando e lavorando ad un libro sul Drago-droga da tempo. Però in un’ottica diversa e sganciata dalle immediatezze e dalle contingenze, con la pretesa di dire qualcosa di definitorio, se non di definitivo, sul tema. Sul suo carattere di merce per eccellenza, su ciò che ha significato nella gestione degli Stati contemporanei, sui suoi risvolti politici, ideologici, morali e repressivi, sulla sua immensa forza produttiva (di nulla) e riproduttiva (di società spettacolare e di merci).
Contiene testi di:WYSTANT HUGH AUDEN, RICCARDO D’ESTE, MALCOLM D’IDD, GOFFREDO FIRMIN, DADA FUSCO, ANNAMARIA PES, VINCENZO RUGGIERO, NICOLA SERGIO SERRAO.IN APPENDICE COME MEMORIA STORICA VIENE RIPRODOTTO UN TESTO DELLA RIVISTA CONTROINFORMAZIONE.